1

Maria Pia Quintavalla, Parmigiana, I et autres poèmes

                                                                                 Traduit de l’italien par Viviane Ciampi

Parmigiana, I

 

Tutti gli amori ti furono infelici perché ci credevi,
tutta vi aderivi, alle promess
dell’essere - al suo centro
ti innamoravi della vita del paradiso
dalle palme lente e dolci dell’amore
improvviso nelle dita degli amanti napoletani
della forza che ti travolgeva
ma di messi astrali, bianche
dita di una stella carnale

 antiche passeggiate e dolci mani,
della vita sentivi lì la forza intatta infrangersi
stupita appartenente a corse, statue di gaggie
erano tonfi al cuore, desiderio e copule del mare.
Forti le braccia i baci le lusinghe,
per amore della vita che perdevi
e lenta nell’amore ti perdeva.

 

                                                       II

 

 

Rivorrei la mia infanzia una triste
prigione del cuore - dissi
a lei che più non capiva da dove
tutto questo avesse inizio, così
mi mandò a dire, Vattene un po’
all’inferno vattene, sì vai via,
la tua finestra più non ci appartiene
né mai lo fece, Esci di scena.
Stanca sconsolata lei assentì, ma l’altra
da lì stette fuori tappata,
bocche e orecchie spaventata la guardava,
né poteva più rispondere.

Rivorrei la mia infanzia con le finestrelle
chiuse ottuse, lì nascosta poco di sotto
al cuore - ritornava ritornello infelice

 

 

 

De Parme, I

 

Tous tes amours te furent misérables car tu y croyais,
toute entière tu y adhérais, aux promesses
de l’être – en son milieu
tu t’éprenais de la vie de l’Eden
des paumes lentes et douces de l’amour
soudain dans les doigts des amants de Naples
de la force qui te submergeait
mais de moissons astrales, doigts
diaphanes d’une étoile charnelle

anciennes balades et douces mains,
de la vie tu percevais la force intacte à sa brisure
étonnée appartenant à des courses, des statues d’acacias
comme des coups au cœur, désir et étreinte de la mer.
Puissance des bras des baisers des flatteries,
par amour de la vie que tu perdais
et lente dans l’amour elle te perdait.

                                                     

                                                              II

 

                                                                               

Je voudrais retrouver mon enfance une accablante
prison du cœur – dis-je
à celle  qui ne comprenait pas par où
tout cela commençait, ainsi
elle me dit, Va-t’en donc
aux enfers va-t’en oui, va
ta fenêtre ne nous appartient plus 
ni jamais ne nous appartint, sors d’ici.
Fatiguée attristée elle acquiesça, mais l’autre 
resta dehors protégeant,
bouche et oreilles apeurée la regardant,
sans pouvoir répondre.

Je voudrais retrouver mon enfance avec les fenêtres
fermées butées, là, à peine cachée au-dessous
du cœur – revenait un refrain malheureux

 

****

China era prodigio di canzone

 

Quando di China si vedette il volto salire in aura,
in benvoluta gloria, China
già più non era là seduta, ma distante
volgersi e dire in addio serena
le ultime care frasi della notte:
quelle che di cantari, gesta e sacripanti
donzelle e mostri, essa mostrava
sé capace a recitare:
modeste cupole, già case per la mente,
di una speranza che la villa di Castiglia
più non udiva.

 

*

 

Morì. Tradì, scoppiò, dissolse sé, disparve

 

non fu mai dato di sapere, ma servì a capire
che China era prodigio di canzon
meravigliosa creatura in luogo chiaro,
corso di virtù serena -
gioia nel corpo cibo della mente - angelo
al tocco dei bambini salvi nel fiume
corso della sua esistenza,
frumento pane di virtù mai sorte,  

sentimento del mondo, sua dizione.

 

*

 

 

 

 

China était prodige de chanson

Quand de China on vit le visage élever son aura,
en gloire appréciée, China
n’était déjà plus assise ici, mais lointaine
se tournant pour dire en un adieu paisible
les dernières phrases de la nuit :
celles de trouvères, conteurs et chenapans
demoiselles et  monstres, elle se montrait
capable de réciter :
modeste coupoles, déjà maison de l’esprit,
d’un espoir que la ville de Castille
n’entendait plus.

 

*

 

 Elle mourut, trahit, éclata, se défit, disparut

on ne put jamais savoir, mais cela fit comprendre
que China était prodige en chanson
ravissante créature dans la clarté,
un fleuve de sereine vertu -
joie du corps nourriture de l’esprit - ange
à la caresse des enfants sauvés dans la rivière
au cours de son existence,
froment pain de vertus jamais écloses, 

conscience du monde, son récit.

 

 

****

Mater : Due sono una

 

È forse questo il tremito
in occhi sconosciuti i m
ei, già conosciuti -
è forse vero il verso che dice il tocco,
i salti della voce. Lei è cresciuta
non parla la tua voce.
Presa per mano ti guardava tornare, e poi andare,
mi seguitava il corpo, ne assecondavo
il suo respiro, due sono una
ora è uno e uno. Ora
i suoi occhi luccicano con una margherita
appesa al lobo ma di luce propria
senza infingimenti e lei là, un gran andare
per una corsa sua segreta,
tra fili d'erba e treni, caramente
d'oro il suo sorriso.

 

      

 

 

 Mater : Deux je suis une

 

C’est sans doute ce frémissement
dans des yeux inconnus les miens, déjà connus -
c’est vrai sans doute le vers qui dit le doigté,
les écarts de la voix. Elle a grandi
ne parle pas ta voix.

Tenue par la main elle te voyait revenir, et puis t’en aller
le corps me suivait, j’en soutenais
le souffle, deux sont une
maintenant c’est un et un. Maintenant
ses yeux brillent avec une marguerite
suspendue au lobe mais de lumière propre
sans imposture et elle là-bas, un départ infini 
pour une course secrète et bien à elle, 
parmi des fils d’herbe et des trains, oh d’or
si précieux son sourire.

 

 

Présentation de l’auteur

Maria Pia Quintavalla

Maria Pia Quintavalla è nata a Parma e vive a Milano. Ha pubblicato: Cantare semplice (Tam Tam Geiger 1984, nota L.Candiani), Lettere giovani (Campanotto, 1990, nota M. Cucchi), Il Cantare (Campanotto 1991, nota Nadia Campana), Le Moradas (Empiria, 1996, nota G.Majorino), Estranea (canzone) (Piero Manni, 2000, nota di Andrea Zanzotto), Corpus solum (Archivi del 900, 2002 nota di G.Neri), Album feriale ( Archinto, 2005 nota di F.Loi), Selected poems, (Gradiva, nota di Andrea Zanzotto), China ( Effigie, 2011), I Compianti ( Effigie 2013 /2015 nota di B. Garavelli), Vitae ( La vita felice, 2017 nota di Giuseppe Marchetti) Quinta vez(Stampa 2009) 2018 nota di Maurizio Cucchi).

     Ha curato antologie: Donne in poesia, Presidenza Comune di Milano 1985, 1988, ristampa Campanotto, dall’omonima rassegna; gli Atti convegno Bambini in rima / La poesia nella scuola dell’obbligo Prov.di Milano, 1985, su Alfabeta 1987.

Donne in poesia festival ha sviluppato reading, antologie, seminari, interviste, ricerca sul secondo novecento, fino alle recenti rubriche “Le Silenziose” ( Book City 2013, 2015, 2017 Milano ) sulla ristampa di poetesse contemporanee,  Essere autrici /essere curatrici, o  Muse, Autori, Resurrezioni, Casa della cultura, Milano,e Scrivere al buio. Casa della Poesia, Milano.

    Presente in antologie della poesia italiana, tra cui:Trent’anni di Novecento, a cura di A.Bertoni, Book 2005, Passionepoesia, CFR 2016, e numerose altre. Vincitrice a premi Cittadella, Città S.Vito, Alghero Donna, Internazionale Nosside, Marazza,Violetta di Soragna, Contini,Montano, Ponte di legno, Alda Merini, Città di Como, Europa in versi, Metauro, Alto Jonio,cinquina al Viareggio 2000.

   Traduzioni: in l.tedesca Schema, Univ.Tubinga 1988; in spagnolo, Certa, Barcelona 2000 e Cuadernos del matematico2007, Barcelona; in inglese, Gradiva e Traduzione / Tradizioni 2007,  Yale Italian Poetry, P.Valesio 2005, New York; in croato Ed. DHS, Zagreb 2004, in rumeno, “Notti di Curtea des Arges”, dal festival Orient Occident, Romania, 2008, in francese Une autre poésie italienne, a cura di J.Louis Végliante, Sorbonne 3, Paris, 2015, Terre des femmes.2016

   Cura laboratori sulla lingua italiana scritta, a Lettere, Università degli studi di Milano. Sul testo poetico collabora a Book City, libera Università delle donne, Casa della Poesia Milano. A Parma ultima iniziativa,ha curato Coppie del Novecento in poesia, Biblioteca Palatina 2018.

 

Autres lectures